Valanga uccide due sciatori in fuori pista a Campo Felice, ferito un terzo

L’AQUILA – Tre sciatori che stavano facendo un fuori pista, sono stati travolti questa mattina da una valanga che si è staccata dalle montagne sopra Campo Felice, nella zona conosciuta come dell’Anfiteatro. Le vittime sono state due, entrambi romani come anche il terzo sciatore. A lanciare l’allarme è stato l’unico superstite, un 58enne che è riuscito ad avvertire i soccorsi: sul posto sono intervenuti gli uomini del Corpo nazionale di soccorso alpino, assieme alla Guardia di Finanza, dei carabinieri e del 118 con l’eliambulanza. I due dispersi sono stati localizzati e recuperati: si tratta di Massimo Urbani, 57 anni, e Massimo Franzè, 55 anni, appassionati di montagna e molto conosciuti in zona come esperti sciatori. Per lo sciatore ferito, arrivato in codice rosso all’ospedale de L’Aquila, allarme ridimensionato dopo un primo esame dei sanitari in pronto soccorso. L’uomo resta comunque ricoverato per politraumi.

C’era tanta neve a Campo Felice e su tutto l’Altopiano delle Rocche, questa mattina, dopo la bufera e la nevicata della notte. Il vento da sud ha fatto accumulare circa 4 metri di neve, piena d’aria e pesante, che non si è amalgamata con lo strato sottostante, ghiacciato e compatto, uno dei fattori che aumenta il rischio di scivolamento e quindi di slavine e valanghe. Mentre in altre zone in quota c’erano aree totalmente prive di neve, con l’erba ben visibile. Oggi, hanno spiegato alcuni maestri di sci presenti in zona, erano queste le condizioni della montagna, condizioni che richiedevano particolare attenzione.

Le stesse condizioni, però, che hanno richiamato nel comprensorio migliaia di persone, visto che le previsioni
avevano annunciato bel tempo. Un afflusso di turisti e sciatori che ha provocato rallentamenti al traffico, regolato dalle forze dell’ordine che hanno proceduto anche ai controlli sulla regolare dotazione di gomme termiche delle auto in transito. Nella vicina Ovindoli i Carabinieri sono intervenuti,
inoltre, due volte per fermare sciatori che praticavano fuoripista.